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dal web/autore sconosciuto (ma secondo me è femmina) |
E' chiaro come in un tempo di incertezze (c'è grossa crisi!) e zero speranze io tento di investire il mio tempo barcamenandomi fra doveri e passioni; sono l'emblema di chi vive le contraddizioni della mia generazione: precarietà, incertezza del futuro, il continuo tentativo di far andare le cose per il verso giusto. A volte ci riesco, a volte no. Ma c'è un' ancora alla quale mi aggrappo: la mia famiglia a parte, il mio cane a parte, il mio mare a parte... - voi lo sapete- è il mio lavorare con le mani.
Mi accorgo come moltissimi come me, ormai non più giovanissimi, in barba ai propri studi decidono di intraprendere altre strade pensando che in questo paese "scappato di casa" c'è sempre troppo poco spazio per il lavoro intellettuale quindi o emigri o resisti e ti scegli un'altra strada. In nessuno dei due casi non c'è coraggio nè viltà, c'è piuttosto l'esigenza di darsi una collocazione esistenziale (ehhhh? paroloni!) perchè ognuno di noi ha il bisogno di dire "IO SONO perchè FACCIO" e di conseguenza "IO FACCIO perchè SONO". Poi, certo, c'è la questione "money" che in un sistema barbaro come il nostro diventa il motore, spesso, delle nostre scelte.
Esattamente come questo post che non so dove voglia andare a parare nemmeno io ho un progetto ben preciso, però so che mi piace fare l'artigiana e so che lo farò per sempre. Poi tocca vedere bene come farci un po' di soldi per pagare le bollette e i croccantini del cane quindi finite le domande esistenziali adesso entriamo nel piano pratico. Vi terrò aggiornati.