domenica 31 maggio 2015

Il tutorial "serissimo" del Pesce Straccione.


Il pesce straccione non esiste nel regno animale, però esiste a casa mia.
Il pesce straccione, lo dice la parola, è fatto di stracci.
Il pesce straccione merita un posto anche a casa vostra, per questo è assolutamente necessario che ve ne facciate uno.
Come fare? Ve lo dico io in questo imperdibile tutorial, uno di quelli che se avessi un blog per fare soldi gli sponsor pagherebbero millemila denari per uno spazio pubblicitario qui. :)

1) Prendete delle stoffe vecchie, avanzi di tutto: magliette, leggins, jeans, ...insomma fate voi.
2)Tagliateci delle strisce, arrotolatele e attorcigliateci intorno filo di cotone, di lana, spago, rafia...
3) Fate un po' di queste salsicce di stoffa. La lunghezza delle salsicce deve essere tale da comporre la sagoma di un pesce abbastanza credibile (non come il mio, che è obeso)
4) Componete il pesce sistemando le salsicce, cucitele fra loro con ago e filo. Basta dare un paio di punti nelle due estremità. Se poi siete pignolissimi cuciteli lungo tutta la lunghezza, ma fossi in voi io non lo farei perchè la vita è troppo corta per cucire a mano tutte le salsicce.
5) Nella parte superiore cucite la testa dopo aver sagomato e tagliato del feltro. Oppure del cartone.
6) Nella parte inferiore cucite invece la coda.
7) Applicare un bottone per fare l' occhio e create un' asola all' estremità della testa per poterlo appendere.

Complimenti! Avete ottenuto il vostro primo pesce straccione!



sabato 28 febbraio 2015

Isterismi di un' artigiana 2.0

" ...che poi non è che il lavoro non c'è, è che te lo devi inventare!"

Avoglia di improvvisarmi Maga Magò, avoglia di inventare manco fossi Leonardo Da Vinci: di che sta parlando questo mentecatto che tenta di provocarmi col più becero dei luoghi comuni? 
E TU parli A ME di inventiva? Oh, guarda che sei tu quello che si veste ogni giorno sempre uguale, che fa ogni mattina la strada uguale per raggiungere il suo luogo di lavoro sempre uguale. E poi dai, ammettilo! A quante persone ogni Natale devi mandare la cassa di Barolo o il panettone I.g.p. per avere avuto quel tuo lavoro sempre uguale? 
Io no, io sono flessibile per necessità: perchè al mattino controllo le mail, i messaggi su FB, i miei shop on-line e le chiamate eventualmente perse e può succedere di tutto o, peggio, può non succedere niente. Può succedere che ti chiedano 10 bambole da consegnare entro un mese e senti tutte le paure del mondo, quasi un senso di inadeguatezza e il tormentone del "non ce la posso fare" sempre in testa. E allo stesso tempo un' esaltazione incredibile. Ma può succedere anche che, se fosse solo per il tuo quasi-lavoro di artigiana, potresti lasciarti morire di stenti perchè per un sacco di tempo non ti arriva una commissione o una vendita manco a pagarla.
Embeh? Embeh una cippa dico io. Perchè io devo fare quattro tre lavori diversi per avere uno stipendio ridicolo quando l' unico che vorrei fare è l' handmaker. Ti pare niente fare l' handmaker? Ti pare sia quella cosa che faceva tua nonna quando sferruzzava davanti alle soaps argentine? Ti pare niente dover imparare a fare foto professionali, studiare il SEO, l' HTML, riesumare il tuo inglese ridicolo per fare inserzioni comprensibili in tutto il mondo, disegnare le tue creazioni, progettare le fasi della lavorazione, scegliere i materiali e andarli a comprare? Ti pare niente cominciare un lavoro, fare i conti con il tuo senso di insoddisfazione, disfarlo fino a ottenere il risultato che ti eri prefissato?
Ti assicuro è uno sbattimento ma è l' unico che vorrei fare.
Quindi, per favore, quando mi incontri non dirmi : "continui ancora a fare i tuoi lavoretti?". Ai mercatini il tuo "ah, ma non sembra difficile, li fa così anche mia nonna" puoi anche risparmiartelo.
Sappi che nonostante tutto il mio è un lavoro bellissimo, una scelta di coscienza, coerente con la visione del mondo e della società che vorrei: una società rispettosa del lavoro e dell' ambiente.
Scusa lo sfogo, forse esagero, ma sai che c'è? Forse noto un pizzico di invidia da parte tua, tu che hai smesso di rischiare, tu che ti accontenti di un lavoro che ti fa schifo solo perchè ti dà da guadagnare. Ebbene io il grande privilegio di fottermene dei suv, degli alberghi 5 stelle quando viaggio, degli  abiti griffati e degli aifòn 6.....

Così è come avrei voluto risponderti ma riesco a fare delle espressioni mute di disapprovazione-miste-al disgusto-che-si trasformano-in-compatimento più dirette e chiare di centinaia di parole. E poi c'è sempre il dito medio, tiè!


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