giovedì 20 febbraio 2014

Equilibrismi esistenziali


dal web/autore sconosciuto (ma secondo me è femmina)
E' chiaro come in un tempo di incertezze (c'è grossa crisi!) e zero speranze io tento di investire il mio tempo barcamenandomi fra doveri e passioni; sono l'emblema di chi vive le contraddizioni della mia generazione: precarietà, incertezza del futuro, il continuo tentativo di far andare le cose per il verso giusto. A volte ci riesco, a volte no. Ma c'è un' ancora alla quale mi aggrappo: la mia famiglia a parte, il mio cane a parte, il mio mare a parte... - voi lo sapete- è il mio lavorare con le mani.
Mi accorgo come moltissimi come me, ormai non più giovanissimi, in barba ai propri studi decidono di intraprendere altre strade pensando che in questo paese "scappato di casa" c'è sempre troppo poco spazio per il lavoro intellettuale quindi o emigri o resisti e ti scegli un'altra strada. In nessuno dei due casi non c'è coraggio nè viltà, c'è piuttosto l'esigenza di darsi una collocazione esistenziale (ehhhh? paroloni!) perchè ognuno di noi ha il bisogno di dire "IO SONO perchè FACCIO" e di conseguenza "IO FACCIO perchè SONO". Poi, certo, c'è la questione "money" che in un sistema barbaro come il nostro diventa il motore, spesso, delle nostre scelte. 
Esattamente come questo post che non so dove voglia andare a parare nemmeno io ho un progetto ben preciso, però so che mi piace fare l'artigiana e so che lo farò per sempre. Poi tocca vedere bene come farci un po' di soldi per pagare le bollette e i croccantini del cane quindi finite le domande esistenziali adesso entriamo nel piano pratico. Vi terrò aggiornati. 



10 commenti:

  1. Argh!!! Ti sono esistenzialmente vicina!!!
    FridaWer :)

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  2. Chissà se c'è un luogo per noi "diversamente lavoranti" dove poterci sentire realizzati e autosufficienti? attendo con impazienza i tuoi aggiornamenti….

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    1. eh..chissà: ma se tu lo trovi prima fai un fischio però! :)

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  3. Solidarietà fratella! Un'ottima analisi devo dire, in cui mi riconosco (però io no croccantini per il cane, ma testi scolastici per la figliolanza, #arghpauragiàorapersettembre).

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    1. Voi, genere umano che fate figli, avete tutta la mia stima, immensa stima. Io a malapena riesco ad avere cura di me, un cane, due conigli.

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  4. Eh come ti capisco ....
    studi e sacrifici a a 40 anni precaria con contratti a termine (posso ancora far figli x cui ... vade retro ...) e del futuro non v'è certezza .... anche volendo essere creativi i Italia secondo te la gente comune ha ancora soldi da spendere per regalarsi accessori? (ovviamente che non siano iPhone, smartPhone, etc.... ) Non volevo essere polemica o acida, solo che i vedo i sogni di tanti di noi infranti ingiustamente da un sistema sbagliato e questo mi fa male.
    Un abbraccio
    Nunù

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    1. Ciao Nunù,
      nessuna acidità o polemica, figurati: è ciò che spesso mi sono chiesta anch'io. Ma la risposta che mi sono data è nella tua stessa domanda. Come giustamente accenni moltissimi hanno perso la bussola: siamo il paese che spende più soldi in cellulari spaziali. Se ci pensi bene, persino nel dopoguerra, le nostre nonne regalavano cose fatte a mano, cose preziose che si tramandavano persino di generazione in generazione. Se pensiamo ad un accessorio come a qualcosa che usi per un po' e che poi butti allora certo....nessuno comprerebbe handmade. Ma c'è gente che acquista "diverso". In barba al consumismo io credo che un pupazzo possa durare una vita e che si possa tramandare. E' questo il valore dell' artigianato.

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